Una Lettera di messa in mora per risarcimento danni è un documento mediante il quale la parte danneggiata (mittente) avvisa formalmente la parte che si ritiene responsabile del danno (destinatario) della sua intenzione di ottenere un risarcimento. Questa comunicazione è generalmente uno dei primi passi ufficiali nel processo di richiesta risarcitoria ed è spesso un prerequisito prima di avanzare con azioni legali.
Indice
Come scrivere una Lettera di messa in mora per risarcimento danni
La lettera di messa in mora con richiesta di risarcimento danni è lo strumento con cui la parte lesa intima al responsabile di ristorare integralmente le conseguenze patrimoniali e non patrimoniali del fatto lesivo, costituendolo in mora ai sensi dell’articolo 1219 del Codice civile. Nei rapporti contrattuali questo atto fa decorrere gli interessi moratori e interrompe la prescrizione, mentre nelle obbligazioni da fatto illecito – dove la mora è “ex re” fin dal momento dell’evento – serve soprattutto a fissare in modo circostanziato il nesso causale, la quantificazione del pregiudizio e il dies a quo per la rivalutazione monetaria.
Per risultare efficace la diffida deve narrare con precisione il sinistro o l’inadempimento: data, luogo, condotta, danno conseguente e documentazione probatoria (perizie, referti medici, preventivi di riparazione, fotografie, attestazioni di spesa). Nel medesimo testo si indicano l’importo richiesto a titolo di riparazione immediata, il conto su cui effettuare il versamento e il termine – generalmente breve perché l’obbligazione è già scaduta – oltre il quale verranno intraprese azioni giudiziarie. È opportuno specificare la base giuridica del credito (artt. 1218 e 1223 c.c. per la responsabilità contrattuale o artt. 2043 e 2059 c.c. per l’illecito aquiliano) e richiamare l’articolo 1224 c.c. per gli interessi di mora. Dal 1° gennaio 2024 il saggio legale è del 2,5 per cento: menzionarlo previene contestazioni e consente di aggiornare con esattezza la somma dovuta.
Quando il danno ha natura “di valore”, come nelle lesioni personali o nella distruzione di un bene, il credito dev’essere prima rivalutato fino alla data di pagamento e poi maggiorato degli interessi compensativi che indennizzano la mancata fruizione del capitale. La Cassazione (ord. n. 23927/2023) ha ribadito che tali interessi decorrono dal giorno del fatto lesivo, si calcolano su ogni annualità rivalutata e si applicano anche sull’eventuale residuo dopo acconti parziali, con un saggio equitativamente determinato dal giudice.
La diffida, riportando il criterio prescelto e il calcolo provvisorio, mette il destinatario nella condizione di valutare immediatamente la propria esposizione economica.
Sul piano formale la messa in mora richiede prova certa di spedizione e ricezione: la PEC garantisce data, ora e integrità del contenuto ed equivale, ai fini dell’articolo 633 c.p.c., alla raccomandata A/R, mentre nei rapporti transfrontalieri un servizio di posta qualificato conforme al regolamento eIDAS fornisce analoga tutela. Allegare copia dei documenti richiamati nella narrativa evita future eccezioni di conoscenza incompleta e rafforza l’effetto interruttivo della prescrizione previsto dall’articolo 2943 c.c.
Il testo si chiude con la riserva di agire in giudizio – decreto ingiuntivo, ricorso cautelare o citazione ordinaria a seconda della materia – di domandare interessi, rivalutazione e spese legali e, nelle ipotesi di responsabilità aggravata, di segnalare la vicenda alle autorità di vigilanza o al pubblico registro degli inadempimenti. Un tono fermo ma misurato tutela da accuse di intimidazione o di abuso del diritto.
Sebbene la diffida possa essere predisposta autonomamente, l’assistenza di un professionista consente di calibrare correttamente il quantum dei danni, di scegliere il regime d’interesse idoneo e di adeguare il contenuto alle peculiarità del caso – ad esempio la necessità di mediazione obbligatoria in materia di responsabilità sanitaria o di contratti assicurativi. Una messa in mora ben strutturata, infatti, riduce il margine di contenzioso e spesso favorisce accordi transattivi tempestivi, limitando costi e tempi di recupero.
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Modello Lettera di messa in mora per risarcimento danni
Oggetto: richiesta di risarcimento danni per gravi difetti dell’opera ex artt. 1667, 1453 e 1219 c.c.
Spett.le [Denominazione impresa]
in virtù del contratto di appalto sottoscritto il [] avete eseguito lavori di ristrutturazione presso il mio immobile sito in []; l’opera è stata consegnata il []. Fin dai primi mesi sono emerse infiltrazioni dal terrazzo impermeabilizzato, fessurazioni dell’intonaco e distacchi di piastrelle, come documentato dalla relazione del tecnico di parte arch. [] del [___].
Il costo degli interventi necessari per eliminare i vizi, comprensivo di ripristino finiture e smaltimento macerie, è quantificato in € 7.800,00; a ciò si aggiungono € 1.200,00 per spese di consulenza e € 1.000,00 per la perdita di godimento dei locali interessati, per un complessivo di € 10.000,00.
Vi invito pertanto a corrispondere detta somma entro dieci giorni dalla ricezione della presente, oppure a comunicare tempestivamente un calendario di ripristino a Vostre cure e spese da completare non oltre il [___]. In difetto mi riserverò di risolvere il contratto ex art. 1453 c.c. e di adire l’Autorità giudiziaria per ottenere il risarcimento integrale dei danni, ivi compresi gli interessi legali al 2 % annuo dal giorno della presente messa in mora, con successiva rivalutazione e interessi compensativi secondo i criteri sanciti dalla Cassazione 23927/2023.
La presente vale quale formale costituzione in mora ai sensi degli artt. 1219 e 1224 c.c., nonché interruzione del termine di garanzia biennale di cui all’articolo 1667 c.c.
Confidando in un sollecito riscontro, porgo distinti saluti.
[Firma]
[Nome committente] – [CF/P. IVA]
[Indirizzo – telefono – e‑mail]
Allegati: relazione tecnica, preventivi di ripristino, fotografie dei difetti.
Esempio di Lettera di messa in mora per risarcimento danni
Oggetto: richiesta di risarcimento danni da infiltrazioni ex artt. 2043, 2051, 2059 e 1219 c.c.
Egregio Sig./Gent.ma Sig.ra [Nome Cognome],
il giorno [] si è verificata una copiosa fuoriuscita d’acqua dal Vostro impianto idrico, collocato nell’appartamento soprastante la mia unità in [via/piazza ]. La perizia tecnica eseguita il [] dal geom. [] ha accertato che la rottura della tubazione di competenza esclusiva del Vostro alloggio ha provocato gravi infiltrazioni nelle stanze [___], rendendo necessarie opere di asciugatura, rifacimento intonaci, tinteggiatura e sostituzione del parquet danneggiato.
L’entità dei lavori, come da preventivo dell’impresa [___] allegato, ammonta a € 3.240,00; a tale somma si aggiungono € 260,00 per spese di perizia e un ristoro di € 500,00 per il disagio subito e la temporanea inutilizzabilità dei locali, per un totale di € 4.000,00.
Con la presente Vi invito quindi a versare entro quindici giorni dal ricevimento la somma sopra indicata, da accreditare sul mio conto IBAN [___]; decorso inutilmente il termine, promuoverò senza ulteriore preavviso azione giudiziaria per il risarcimento di tutti i danni, comprensivi di rivalutazione monetaria e interessi compensativi decorrenti ex lege dalla data dell’evento, secondo i principi fissati dalla Cassazione, ord. n. 23927/2023, che riconosce il diritto del danneggiato a ricevere anche il lucro finanziario maturato sino al soddisfo.
La misura attuale del saggio legale applicabile è pari al 2 % annuo a decorrere dal 1° gennaio 2025, come stabilito dal decreto MEF 10 dicembre 2024.
La presente costituisce formale messa in mora ai sensi dell’articolo 1219 c.c. e interrompe la prescrizione di cui all’articolo 2943 c.c. Resto in attesa di pronto riscontro.
Distinti saluti
[Firma autografa]
[Nome Cognome]
[Indirizzo – CF]
Allegati: perizia tecnica, preventivo lavori, documentazione fotografica.