Una lettera di messa in mora per la mancata restituzione della caparra è un documento formale che una persona può inviare quando non ha ricevuto indietro un importo di denaro che era stato precedentemente depositato come caparra. Questa lettera serve come un avviso formale al destinatario che se non restituisce la caparra entro un determinato periodo di tempo, l’emittente della lettera potrebbe intraprendere un’azione legale per recuperare il denaro. È un primo passo necessario prima di intraprendere azioni legali ed è solitamente richiesto dalla legge.
Indice
Come scrivere una Lettera messa in mora per mancata restituzione caparra
La caparra può avere natura di deposito cauzionale (locazione) o di caparra confirmatoria (preliminari, forniture, compravendite). In entrambi i casi, se la somma non viene restituita spontaneamente, la messa in mora è il primo passo per far decorrere interessi, interrompere la prescrizione quinquennale e predisporre la prova per l’eventuale decreto ingiuntivo o azione di risoluzione.
Locazione: deposito cauzionale
Alla scadenza del contratto il conduttore riconsegna l’immobile “nello stato medesimo in cui l’ha ricevuto” (art. 1590 c.c.) e il locatore deve restituire il deposito cauzionale versato all’inizio, maggiorato degli interessi legali (art. 11 l. 392/1978).
Se il proprietario oppone pretese di danni, deve provarle: la caparra può essere trattenuta solo per voci effettivamente documentate (fatture, preventivi, perizia). Trascorsi pochi giorni dalla riconsegna delle chiavi senza rimborso, il conduttore invia la diffida:
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richiama le norme su restituzione e interessi;
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allega verbale di consegna, foto e ricevuta del versamento;
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fissa un termine breve (7-10 giorni) per l’accredito su un IBAN;
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avverte che, in difetto, chiederà decreto ingiuntivo ex art. 633 c.p.c.
Decorso il termine, il giudice di pace (fino a € 10 000) o il tribunale ordinario condannerà il locatore a restituire la somma con interessi e spese.
Preliminari o forniture: caparra confirmatoria
La caparra confirmatoria disciplinata dall’articolo 1385 c.c. attesta la conclusione dell’accordo e pre-costituisce un risarcimento forfettario in caso di inadempimento. Se il contratto si scioglie per colpa del destinatario della caparra:
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il versante (parte non inadempiente) può domandarne il doppio;
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oppure scegliere di agire per l’esecuzione o per il risarcimento integrale (facoltà di opzione riconosciuta dallo stesso art. 1385).
La diffida adempie dunque a due funzioni: dichiara la risoluzione (o richiama quella già inviata ex art. 1454 c.c.) e costituisce in mora l’altra parte, intimando la restituzione della caparra più un importo di pari ammontare entro un termine perentorio (5-7 giorni). Anche qui l’invio via PEC o raccomandata A/R è decisivo: senza la prova di ricezione non si potrà chiedere l’ingiunzione di pagamento.
Effetti della messa in mora
Il ricevimento della lettera produce gli effetti dell’articolo 1219 c.c.: il debitore è in mora, maturano gli interessi di legge (o quelli contrattuali) e la prescrizione si interrompe . Per caparre confirmatorie, gli interessi decorrono dal momento in cui la risoluzione diventa efficace; per i depositi cauzionali, dal giorno di riconsegna dell’immobile o dalla scadenza contrattuale se la consegna avviene contestualmente.
Passaggi successivi
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Se il debitore adempie: conservare la diffida e le ricevute per sei anni (termine di prescrizione per eventuali azioni di ripetizione).
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Se resta inerte:
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Locazione – decreto ingiuntivo, sfruttando la prova documentale;
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Caparra confirmatoria – decreto ingiuntivo per la restituzione semplice o per “il doppio”; in alternativa citazione per risarcimento pieno.
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Alternative stragiudiziali – mediazione obbligatoria solo se la controversia riguarda diritti reali o locazioni; per contratti commerciali si può tentare la negoziazione assistita.
Redazione pratica della diffida
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Intestare la lettera alla persona fisica o alla società che ha incassato la caparra.
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Citare espressamente art. 1590 e art. 11 l. 392/1978 (locazioni) oppure art. 1385 c.c. (caparra confirmatoria).
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Allegare copia contratto, ricevuta del versamento, eventuale verbale di consegna o PEC di risoluzione.
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Stabilire un termine “congruo ma breve” e indicare il metodo di pagamento.
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Preannunciare, in modo chiaro ma non minaccioso, il ricorso giudiziale e la richiesta di spese.
In definitiva, una diffida ben strutturata è spesso sufficiente a ottenere la restituzione della caparra senza contenzioso; se ciò non accade, la lettera diventa la base probatoria per un recupero coattivo rapido e con interessi decorrenza certa
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Esempio di Lettera messa in mora per mancata restituzione caparra
Oggetto: Messa in mora per mancata restituzione della caparra cauzionale – art. 1590 c.c. e art. 11 l. 392/1978
Egregio/a [Sig./Sig.ra],
il contratto di locazione abitativa registrato il [data] presso l’Agenzia delle Entrate di [__] è cessato per disdetta in data [data riconsegna chiavi]; l’immobile è stato riconsegnato integro e privo di danni, come da verbale sottoscritto [in pari data / il …].
Nonostante i miei precedenti solleciti del [date], a oggi non ho ricevuto la restituzione della caparra cauzionale di € [importo], versata con bonifico CRO [] in data [].
La costituisco pertanto in mora ai sensi dell’articolo 1219 c.c. e La invito a restituire entro 10 giorni dalla ricezione della presente:
-la somma di € [importo];
-gli interessi legali maturati dal [data fine locazione] a oggi.
Il versamento potrà essere effettuato sul seguente IBAN: [IT __ ____ ____ ____ ____ ____] (intestato a [Nome Cognome]).
In difetto, agirò in via giudiziale per ottenere decreto ingiuntivo ex art. 633 c.p.c., con aggravio di spese a Suo carico.
Distinti saluti.
[Firma]
Modello Lettera messa in mora per mancata restituzione caparra
Oggetto: Diffida e messa in mora per restituzione caparra confirmatoria – art. 1385 c.c.
Spett.le [Società/Nome],
con scrittura privata del [data] abbiamo sottoscritto un contratto preliminare di compravendita / fornitura riguardante [descrizione bene/servizio], versando a titolo di caparra confirmatoria la somma di € [importo] mediante bonifico CRO [__].
Per Vostro inadempimento essenziale – consistente in [descrivere: mancata consegna entro il termine / difformità di caratteristiche / altro] – Vi ho notificato dichiarazione di risoluzione del contratto con PEC del [data], ai sensi dell’art. 1454 c.c. Decorso infruttuosamente tale termine, la risoluzione è divenuta efficace il [data].
In applicazione dell’articolo 1385, comma 2, c.c., Vi intimo a restituire entro 7 giorni dal ricevimento della presente:
-la caparra di € [importo];
-un importo pari alla caparra medesima a titolo di penale, per un totale di € [importo × 2];
-eventuali ulteriori danni che mi riservo di quantificare.
Il pagamento dovrà avvenire mediante bonifico sul conto [IBAN] intestato a [Nome Cognome/Ragione sociale].
In mancanza, mi vedrò costretto a procedere giudizialmente per il recupero coattivo delle somme e il risarcimento integrale dei danni, con aggravio di spese legali a Vostro carico.
Cordiali saluti.
[Firma e qualifica]