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Lettera di messa in mora assegno non pagato – Esempio e modello

La lettera di messa in mora per un assegno non pagato è una comunicazione formale inviata dal beneficiario di un assegno che non è stato onorato dal debitore, ossia la persona che ha emesso l’assegno. Questa lettera ha lo scopo di sollecitare il pagamento dell’importo dovuto, informando il debitore del mancato pagamento e delle possibili conseguenze legali che ne potrebbero derivare. Generalmente, nella lettera vengono specificati i dettagli dell’assegno, come la data di emissione, l’importo, e le ragioni del mancato pagamento. Viene inoltre indicato un termine entro il quale il debitore deve adempiere al pagamento per evitare ulteriori azioni legali. La messa in mora rappresenta un passaggio cruciale per tutelare i diritti del creditore e può costituire un presupposto per procedere con azioni giudiziarie in caso di inadempienza.

Indice

  • 1 Come scrivere una Lettera di messa in mora assegno non pagato
  • 2 Fac simile lettera di messa in mora assegno non pagato Word
  • 3 Modello Lettera di messa in mora assegno non pagato

Come scrivere una Lettera di messa in mora assegno non pagato

Quando un assegno versato all’incasso torna impagato con la dicitura “mancanza di provvista” o “fondi insufficienti”, il primo passo per il creditore è mettere formalmente in mora il traente. Con la diffida si ottengono tre effetti giuridici immediati: la decorrenza degli interessi di mora ex articolo 1219 del codice civile, l’interruzione della prescrizione quinquennale dell’azione cambiaria e—aspetto cruciale—l’attivazione del termine di sessanta giorni che la legge offre all’emittente per evitare le sanzioni amministrative previste dalla legge 386/1990. Quest’ultima, all’articolo 2, qualifica come illecito l’emissione di un titolo privo di copertura; l’articolo 7 stabilisce la penale del dieci per cento dell’importo, mentre l’articolo 8 terzo comma esonera dalle sanzioni se il traente, “entro sessanta giorni dalla scadenza del termine di presentazione”, corrisponde al portatore la somma facciale, gli interessi e le spese di protesto o constatazione equivalente.

Perché la diffida produca tali effetti occorre inviarla tempestivamente—preferibilmente subito dopo il rientro dell’assegno ed entro l’ottavo giorno utile per promuovere il protesto—mediante PEC o raccomandata A/R all’indirizzo del traente, con copia alla filiale trattaria. Alla lettera si allegano la fotocopia fronte-retro del titolo e la “distinta di ritorno” con il codice di impagato: questi documenti costituiscono prova del mancato pagamento e fondano la successiva richiesta di ingiunzione. Nel testo si indicano numero, importo e data dell’assegno, la causale del rifiuto, l’importo delle spese di protesto e la penale del dieci per cento; si stabilisce un termine perentorio di tre o al massimo cinque giorni per l’estinzione integrale, precisando che la somma dovrà comprendere interessi legali dal giorno dell’impagato.

Qualora l’emittente non adempia entro il termine fissato, il portatore potrà domandare immediatamente il protesto o la constatazione equivalente; potrà altresì chiedere al tribunale un decreto ingiuntivo fondato sul titolo cambiario, che è prova privilegiata del credito. Parallelamente la banca tratterrà l’assegno e provvederà alla segnalazione al CAI (Centrale d’Allarme Interbancaria) e al Prefetto, il quale avvierà la procedura sanzionatoria: una sanzione pecuniaria da 516 a 3 098 euro e l’interdizione ad emettere altri assegni per sei mesi, salvo che il debitore effettui il “pagamento tardivo”—cioè saldo assegno, penale, interessi e spese—entro sessanta giorni. In assenza di pagamento nemmeno nel periodo di grazia scatteranno anche le sanzioni accessorie.

La messa in mora garantisce dunque al creditore una posizione di forza: da un lato consente di conteggiare fin dal giorno dell’impagato gli interessi di mora e le spese sostenute; dall’altro costringe l’obbligato a sanare rapidamente la posizione se intende evitare protesto e sanzioni. Nel caso in cui intervenga il pagamento tardivo entro il sessantesimo giorno, il beneficiario deve rilasciare la “quietanza liberatoria” in forma di dichiarazione autenticata che la banca provvederà a trasmettere al Prefetto per l’archiviazione del procedimento sanzionatorio, come previsto dalle circolari della Banca d’Italia sulle modalità di regolarizzazione.

In sintesi, una diffida redatta con completezza di dati, spedita con mezzo idoneo a dare certezza di data e contenuto, e accompagnata dalla documentazione di impagato rappresenta lo strumento chiave per recuperare in via stragiudiziale l’importo dell’assegno o, in alternativa, per rendere rapida ed efficace l’azione giudiziale di recupero e l’applicazione delle misure sanzionatorie previste dalla disciplina di legge.

Fac simile lettera di messa in mora assegno non pagato Word

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Fac simile lettera di messa in mora assegno non pagato
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Modello Lettera di messa in mora assegno non pagato

Oggetto: Messa in mora per assegno bancario n. [] impagato il [__] – artt. 1219 c.c. e legge 386/1990

Egregio/a [Sig./Sig.ra Cognome],

in data [data negoziazione] ho versato all’incasso presso la mia banca l’assegno bancario n. [numero] tratto sul Vostro c/c [n. conto] presso [Banca trattaria – filiale] dell’importo di € [importo] con scadenza a vista / data [data]. In data [data impagato] mi è stato restituito con causale “mancanza di fondi / pagamento vietato” (copia allegata).

Con la presente Vi costituisco formalmente in mora ai sensi dell’articolo 1219 del codice civile e Vi intimo a:

-versare entro 3 (tre) giorni dal ricevimento della presente la somma di € [importo], oltre agli interessi legali maturati dal [data impagato] ad oggi;

-rifondere le spese di protesto / constatazione del rifiuto di pagamento pari a € [importo spese] e l’ulteriore penale dell’1% prevista dall’articolo 2 della legge 386/1990.

Il saldo dovrà avvenire con bonifico sul suddetto IBAN oppure in contanti/cassa assegni presso la filiale [nome banca del beneficiario] – agenzia [__].

Avverto che, trascorso inutilmente il termine assegnato, provvederò senza ulteriore preavviso:

-a richiedere l’emissione del protesto e l’iscrizione nel Registro Informatico dei Protesti, oltre a promuovere ingiunzione di pagamento ex art. 633 c.p.c.;

-a sporgere denuncia-querela per il reato di emissione di assegno senza provvista (artt. 1 e 2 l. 386/1990), con conseguente rischio di sanzioni pecuniarie e interdittive;

-ad agire per il recupero coattivo delle somme, maggiorate di interessi e spese legali.

Per ogni ulteriore chiarimento resto a disposizione.

Distinti saluti.

[Firma autografa]
[Nome Cognome / Qualifica]

Allegati

Copia fronte-retro assegno n. [___]

Resoconto di impagato / verbale di constatazione

Calcolo interessi e spese sostenute

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