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Lettera di messa in mora compagnia telefonica – Esempio e modello

È una comunicazione formale con cui il cliente segnala alla compagnia telefonica un inadempimento (ad esempio, disservizi o mancati rimborsi) e la invita a risolvere il problema entro un termine preciso, avvisando che in caso contrario potranno essere adottate ulteriori azioni legali.

Indice

  • 1 Come scrivere una Lettera di messa in mora compagnia telefonica
  • 2 Esempio di Lettera di messa in mora compagnia telefonica
  • 3 Modello Lettera di messa in mora compagnia telefonica

Come scrivere una Lettera di messa in mora compagnia telefonica

Redigere una lettera di messa in mora destinata a una compagnia telefonica significa confezionare un atto formale con cui si costituisce inadempiente l’operatore, gli si chiede di porre rimedio entro un termine preciso e, al tempo stesso, si interrompono i termini di prescrizione. Per farlo correttamente occorre, anzitutto, richiamare la base giuridica: l’articolo 1219 del Codice civile individua nella diffida scritta lo strumento tipico per mettere in mora il debitore, mentre la normativa di settore – in particolare la delibera AGCom 347/18/CONS sul “Regolamento per le controversie tra utenti e operatori” – impone agli operatori telefonici standard di qualità contrattuale che, se violati, legittimano l’utente a pretendere l’esatto adempimento o il risarcimento del danno.

La lettera, pur non essendo soggetta a formule sacramentali, deve contenere alcuni elementi essenziali. Va redatta su carta intestata o, in mancanza, riportando i dati completi del mittente (nome, cognome, codice fiscale, indirizzo di residenza, eventuale numero di contratto o di utenza) e quelli del destinatario, ossia la sede legale dell’operatore e il suo indirizzo PEC se si intende utilizzare la posta elettronica certificata. Dopo l’intestazione, si espone in modo chiaro e circostanziato il fatto che ha generato la pretesa: ad esempio un disservizio prolungato, l’addebito di somme non dovute, il mancato riconoscimento di un indennizzo o la mancata portabilità del numero. È importante precisare date, durata del problema e ogni comunicazione eventualmente già intercorsa con l’assistenza clienti, allegando in copia le segnalazioni o i ticket aperti.

Segue la parte dispositiva, nella quale si formula la richiesta vera e propria. Questa non deve lasciare margini di ambiguità: si invita l’operatore a ripristinare il servizio, stornare le fatture, rimborsare l’importo o corrispondere l’indennizzo previsto dalla Carta dei servizi; si indica un termine congruo, di norma non inferiore a quindici giorni dal ricevimento, decorsi i quali ci si riserva di agire in giudizio o di avviare la procedura di conciliazione paritetica o la piattaforma ConciliaWeb dell’AGCom. Nel medesimo paragrafo si può eccepire che la mancata ottemperanza costringerà a richiedere il risarcimento di ogni danno subito, patrimoniale e non patrimoniale, includendo eventuali spese legali.

Per rafforzare la posizione dell’utente e per interrompere la prescrizione, è opportuno chiudere la lettera con la formula espressa “a tutti gli effetti di legge” e indicare la volontà di considerare la presente quale formale costituzione in mora. La lettera va datata e sottoscritta in modo leggibile; in calce, si può inserire l’elenco degli allegati senza trasformare il testo in un elenco puntato, limitandosi a una frase del tipo: “Si allegano copia della fattura n. 123 e trascrizione della segnalazione al servizio clienti del 1° aprile 2025.”

Quanto al mezzo di invio, la raccomandata con ricevuta di ritorno resta la modalità più adatta a fornire prova legale dell’avvenuta consegna, ma la PEC è equivalente purché si adoperi un indirizzo certificato e si conservino ricevute di accettazione e consegna. Dopo la spedizione, è consigliabile archiviare copia conforme dell’intero plico e delle prove di invio, perché saranno utili se la controversia dovesse sfociare in un’istanza di conciliazione o in un’azione davanti al giudice di pace o al Co.Re.Com.

Se, spirato il termine concesso, la compagnia non risponde o risponde in maniera insoddisfacente, l’utente può promuovere la procedura di risoluzione delle controversie prevista dal regolamento AGCom, obbligatoria prima di adire l’autorità giudiziaria per questioni fino a 50 mila euro. In sede di conciliazione sarà essenziale esibire la lettera di messa in mora, perché dimostra la serietà della diffida e la volontà di risolvere il problema senza ricorrere al contenzioso. Qualora neppure la conciliazione porti esito, restano aperte le vie dell’arbitrato, del reclamo all’AGCom per eventuali sanzioni all’operatore o dell’azione civile per il recupero delle somme e il risarcimento dei danni.

Seguendo questa traccia, l’utente potrà redigere una lettera di messa in mora completa, efficace e conforme alle disposizioni di legge, senza bisogno di elenchi ma con la chiarezza e la formalità che il nostro ordinamento richiede quando si intende tutelare in modo puntuale i propri diritti nei confronti di una compagnia telefonica.

Esempio di Lettera di messa in mora compagnia telefonica

OGGETTO: Richiesta di pagamento e costituzione in mora ai sensi e per gli effetti dell’art. 1219 c.c.

Io sottoscritto/a Mario Rossi, nato/a il 01/01/1980 a Milano e residente in Milano (MI), alla via Via Verdi 10, formulo la presente per significare quanto segue.

Premesso che:
1) In data 01/03/2024 ho sottoscritto con la Vostra compagnia telefonica il contratto n. 123456789 relativo all’attivazione di una linea telefonica fissa presso la mia abitazione, con il servizio di connessione internet ADSL/Fibra.
2) Nonostante i miei ripetuti solleciti telefonici e a mezzo email, ad oggi il servizio non risulta correttamente attivato e funzionante, con conseguente impossibilità di utilizzo e grave disagio.
3) In aggiunta, mi sono state addebitate in fattura somme per servizi non erogati, in particolare l’importo di euro 50,00 relativo al mese di aprile 2024, per cui non ho potuto usufruire del servizio.

Tutto ciò premesso

VI INTIMO E DIFFIDO
formalmente, di provvedere entro e non oltre 10 (dieci) giorni dal ricevimento della presente:

  • all’attivazione e al ripristino del servizio contrattualmente pattuito;
  • al rimborso della somma di euro 50,00 indebitamente addebitata;
  • alla cessazione di ogni ulteriore addebito relativo a servizi non correttamente erogati. 

Il sottoscritto precisa inoltre che tale atto è da intendersi quale formale costituzione in mora ai sensi dell’art. 1219 del codice civile.

Nel caso in cui il summenzionato termine decorrerà inutilmente, il sottoscritto provvederà ad adire l’Autorità Giudiziaria e/o l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) al fine di vedere riconosciute le proprie ragioni, con ulteriore aggravio di spese a Vostro esclusivo carico.

Con ogni più ampia riserva di diritti, porgo distinti saluti.

Luogo, data: Milano, 10/06/2024
Firma: __

Modello Lettera di messa in mora compagnia telefonica

Oggetto: Messa in mora ai sensi e per gli effetti dell’art. 1219 e ss. c.c.

Io, sottoscritto/a [NOME E COGNOME], nato/a il [DATA DI NASCITA] a [LUOGO DI NASCITA] e residente in [INDIRIZZO COMPLETO], con riferimento al contratto di telefonia n. [NUMERO CONTRATTO o NUMERO UTENZA] intestato al sottoscritto, Vi significo quanto segue.

In data [DATA], ho riscontrato l’interruzione totale del servizio di telefonia/internet presso la mia abitazione/azienda. Ho tempestivamente segnalato il disservizio tramite i seguenti canali: [specificare ad esempio numero verde, PEC, raccomandata A/R, area clienti online], senza tuttavia ricevere alcuna soluzione definitiva o giustificazione plausibile circa la sospensione del servizio.

La mancata fornitura del servizio costituisce grave inadempimento contrattuale ai sensi dell’art. 1218 c.c. e violazione delle condizioni generali del contratto sottoscritto, nonché degli obblighi previsti dagli artt. 2 e 3 della Delibera AGCOM n. 179/03/CSP e successive modifiche, che impongono ai gestori di assicurare la continuità e la regolarità nella prestazione del servizio telefonico.

A causa di tale interruzione, ho subito un evidente disagio e un danno patrimoniale/non patrimoniale, quantificabile in via provvisoria in euro [INDICARE SOMMA O “da quantificarsi in corso di causa”], oltre ai costi sostenuti per comunicazioni alternative e alle spese per i reclami inoltrati.

Tanto ciò premesso, con la presente – da valere quale formale messa in mora ai sensi e per gli effetti degli artt. 1219 e ss. c.c. – Vi invito e diffido a provvedere entro e non oltre 15 (quindici) giorni dal ricevimento della presente:

  • al ripristino integrale e immediato del servizio fornito in base al contratto sottoscritto;
  • al risarcimento dei danni subiti dal sottoscritto, così come sopra indicati, o comunque nella misura che sarà ritenuta di giustizia;
  • al rimborso delle somme eventualmente già corrisposte per il periodo di mancata fornitura del servizio. 

In mancanza e senza alcun ulteriore avviso, sarò costretto ad adire l’Autorità Giudiziaria e/o gli organismi di conciliazione previsti dall’AGCOM, per vedere riconosciute le mie ragioni, con aggravio di spese a Vostro carico.

[Luogo], lì [DATA]

Firma

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