La regola da perseguire in qualunque, e qualsivoglia, investimento è una sola, diversificare
per suddividere il rischio in maniera quanto più ampia possibile.
Come abbiamo illustrato ne la nostra filosofia, non esistono formule magiche per arricchirsi in Borsa, così come non esistono formule
per evitare di subire delle perdite. I mercati vivono di incertezze e di mutevoli speranze che causano una continua instabilità nei prezzi.
Semmai esistesse una formula, magica oppure scientifica, capace di annullare tutte le incertezze, segnerebbe la fine dei
mercati finanziari ed ogni nostro discorso a riguardo diverrebbe inutile. Esistono tuttavia metodi per prosperare e per difendersi.
Un buon metodo per sopravvivere a lungo nei mercati, guadagnando, è sintetizzato nella Regola Aurea che
abbiamo illustrato nell’introduzione all’analisi fondamentale. A complemento di questo metodo, una norma molto
semplice e tuttavia basilare: diversificazione.
Il processo di diversificazione del rischio specifico trova un suo limite
nella disponibilità di denaro di ciascun investitore.
Un investitore che dispone (buon per lui!) di milioni di dollari avrà buon gioco nel diversificare.
Salvo non sia in balìa di consulenti stupidi oppure in manifesta mala fede.
Coloro i quali invece, e son la maggioranza, tali cifre da investire in Borsa nemmeno se le sognano,
sarebbero magari in grado di razzolare bene, ma non possono farlo.
Il nostro intento è di aiutare entrambe le categorie ad evitare trappole ed illusioni,
con onestà intellettuale e con la giusta dose di umiltà.
In ogni caso,
un’adeguata diversificazione del portafoglio può essere utile a ridurre il rischio specifico,
ma non a neutralizzare il rischio sistemico;
vale a dire il rischio inerente il mercato di cui ci si occupa, ad esempio l’intero mercato azionario.
Il rischio sistemico è anche definito indiversificabile (Undiversifiable Risk)
in quanto non eludibile attraverso una adeguata diversificazione del proprio portafoglio.
Guerra, terrorirsmo, recessione, depressione, politica fiscale, costo del denaro e delle materie prime,
sono infatti tutti fattori che vanno ad influire sul mercato nel suo insieme.
In certi frangenti, le realtà aziendali sono del tutto irrilevanti nel processo di formazione dei prezzi in Borsa.
L’unico modo per limitare il rischio sistemico è la
diversificazione temporale.
Per diversificazione temporale intendiamo
sia una azione di investimento continuativa prolungata nel tempo,
ovviamente per chi se la può permettere,
sia un’azione di investimento e di disinvestimento sintetizzata nella
Regola Aurea
comperare con prudenza e costanza nelle fasi di depressione
e vendere con parsimonia e metodo in quelle di esaltazione.
La Regola Aurea non si applica soltanto ai cicli dell’intero mercato, ben descritti dalle tre fasi di Dow,
ma anche ai singoli comparti.
Quando alla fine del millennio impazzava la moda dei titoli tecnologici,
il vero affare era quello di comperare titoli immobiliari, finanziari e utilities dai solidi rapporti fondamentali,
ed anche obbligazioni del Tesoro.
Due, tre anni dopo lo scoppio di questa bolla speculativa, invece,
si potevano trovare ottimi titoli del comparto tecnologico a prezzi di saldo.
Questo, lo precisiamo, non è il senno del poi: è il senno di sempre.
La Regola Aurea, infatti, insegna a
seguire la ragione e non le mode,
usando come bussola nel mare grande dell’irrazionalità dei mercati,
alla ricerca del giusto valore