C’è chi da i numeri al lotto, chi il cavallo vincente,
chi quello per sbancare un Casinò
e chi propina sistemi scientifici per guadagnare in Borsa.
Incredibilmente, esistono persone che danno loro credito
nonostante la manifesta malafede: se tali metodi funzionassero davvero,
nessuno sarebbe disposto ad illustrarli in cambio di qualche spicciolo!
Per quanto riguarda la Borsa, questo è confermato anche dal fatto che,
il maggior business intorno alle teorie di Trading Systems, basate sull’analisi tecnica,
consiste nella divulgazione delle teorie stesse.
Esistono migliaia di corsi, seminari, siti e pubblicazioni
che illustrano come “battere il mercato”: per avere successo in Borsa,
basta imparare il metodo da esperti che evidentemente tale successo non l’hanno conosciuto.
Certo le teorie dell’analisi tecnica hanno un loro fascino grafico
ed un’aura di scientificità conferita da complicate formule matematiche,
tanto che addentrandocisi si rischia di perdere il senso delle realtà.
Spogliata di ogni orpello, però, l’analisi tecnica si presenta come un insieme di teorie
tutte basate sul presupposto che il comportamento degli investitori
si ripeta sempre uguale nel tempo.
Da qui la presunzione di poter prevedere il futuro andamento del mercato,
basandosi sulla sulla serie storica dei prezzi del valore analizzato.
In due parole, basandosi sulla statistica.
La statistica è la base metodologica usata da tutti i di giocatori d’azzardo abituali.
Basta andare in un ippodromo, dove troverete persone che, se avessero applicato l’impegno profuso nello studio dei comportamenti equini in altri campi dello scibile umano, sarebbero diventati degli illustri accademici. Basta interrogare coloro che scommettono sistematicamente sui pronostici sul calcio o sulle estrazioni del lotto. Basta conoscere un giocatore di carte o di roulette. Da tutti avrete la stessa risposta. Tutti i professionisti dell’azzardo, infatti, si considerano degli studiosi che applicano dei “metodi scientifici” basati sulla statistica.
La statistica è il fondamento dell’analisi tecnica, sulla quale si basano tutti i Trading Systems.
Per fare un esempio, a questo mondo esiste anche chi crede che l’annata borsistica sarà buona o cattiva a seconda della Lega a cui è iscritta la squadra di football americano vincitrice del Superbowl. Bizzarrie anglosassoni, penserà qualcuno; eppure la base metodologica dell’analisi tecnica è la stessa. Coloro i quali credono al Superbowl Indicator, credono in quanto – statisticamente – la maggior parte delle volte che la partita è vinta da una squadra appartenente alla National Football League l’annata è stata positiva. Allo stesso modo gli analisti tecnici credono che una determinata figura grafica o un indicatore algoritmino indichino un futuro rialzo o un futuro ribasso dei prezzi, solamente perché – statisticamente – nel passato la maggior parte delle volte si è verificato.
Queste teorie che si basano sulla statistica sono ridicole.
Dire che la Borsa salirà se vince una squadra appartenente alla National Football League, in quanto statisticamente la maggior parte delle volte ciò è avvenuto, equivale a dire che, dal momento che la maggior parte delle volte che è uscito il rosso alla roulette il croupier ha fatto un peto, conviene puntare sul rosso o sul nero a seconda che il coupier molli o meno una scoreggia. Su questi presupposti scientifici si fondano tutti i Trading Systems basati sull’analisi tecnica.
A questo punto vi chiederete, se i Trading Systems sono fondati su tali presupposti, come mai sono tanto pubblicizzati. In poche parole, a chi giova l’esistenza e lo sviluppo di un tale tipo di operatività? La risposta è semplice: a tutti i soggetti che non la praticano e, in particolare
ai venditori di “metodi scientifici” delle varie e variegate scuole di pensiero in cui si divide la galassia degli analisti tecnici, che ne traggono concreti benefici personali.
Ai gestori di patrimoni e di fondi di investimento per giustificare una operazione andata male: i presupposti operativi c’erano tutti, purtroppo si è trattato di un falso segnale!
ai broker che vedono moltiplicarsi gli utili da commissioni, grazie all’aumento dell’operatività di una clientela indotta dai Trading Systems ad operare in un’ottica di brevissimo periodo, o addirittura in Day Trading.
ai dealer ed alla grande speculazione che agisce spesso controtendenza, mentre insegna al popolo bue dei piccoli speculatori a inseguire sempre e comunque la tendenza. “Trend is Your Friend” recita il noto adagio.
Se osservate un qualsiasi grafico, noterete che in presenza di un evento considerato dall’analisi tecnica come un preciso segnale di tendenza – ad esempio il superamento di un importante resistenza – i volumi di scambio aumentano in maniera abnorme. A fronte della forte pressione esercitata dalla massa dei credenti nella analisi tecnica, si contrappone quindi una corrente uguale e contraria che agisce in maniera diametralmente opposta. Questa corrente è costituita in gran parte dalle cosidette mani forti, che profittano dell’isteria superstiziosa dei fedeli dell’analisi tecnica per concludere al meglio i propri affari. In questo caso vendendo, agli esaltati compratori, titoli che riacquisteranno non appena sopita l’euforia.
ai piccoli e medi risparmiatori che possono trarre vantaggio dalle frequenti ondate di irrazionalità scatenate dagli analisti tecnici, applicando la Regola Aurea dell’investitore.
al mercato in generale, in quanto l’incremento degli scambi generato dai Trading Systems rende più liquido e quindi più efficiente tutto il sistema.
Molto interessante.