Nella gestione del rischio specifico attraverso la diversificazione,
un portafoglio ideale di valori non esiste.
Esistono soltanto dei portafogli nei quali gli investimenti sono bilanciati
in maniera tale da avvicinarsi al grado di accettazione del rischio dell’investitore.
Le esigenze dell’investitore variano
secondo la sua fascia di età,
il livello del suo reddito personale,
il capitale che intende destinare all’investimento mobiliare
e dell’incidenza che ha tale capitale in rapporto al suo patrimonio complessivo.
Sulla base di questi fattori,
verrà creato un bilanciamento del portafoglio tale
da comprendere in misura appropriata le varie tipologie di rischio dei valori quotati.
Il rischio massimo è quello rappresentato
da Option e Future che, praticamente, sono delle scommesse
più che degli investimenti.
Nella fascia intermedia, troviamo le azioni il cui livello di
rischio decresce al crescere della capitalizzazione della società
che queste rappresentano.
Il rischio minimo, infine, è rappresentato dai buoni del tesoro:
i Government Bonds, detti anche Treasuries.
Naturalmente, un ricco investitore che ha già tutto di tutto, può anche permettersi di giocare con i Futures che, lo ripetiamo, più che degli
investimenti, rappresentano pure e semplici scommesse. Anche se perde tutta la puntata, poco cambia: poiché questa rappresenta
soltanto una minima parte del suo patrimonio che può sperperare a suo piacere usando la Borsa come un Casinò. Per la gente più
normale, invece, il discorso cambia. La propensione al rischio, difatti, varia molto secondo la tipologia dell’investitore. A seconda
del reddito, e dell’incidenza che l’investimento mobiliare ha rispetto al patrimonio personale nel suo complesso, le scelte circa la
gestione del rischio specifico attraverso il bilanciamento devono necessariamente essere diverse.