Ecco la ricetta per diventare un professionista in questo settore legato strettamente alla medicina, che coniuga lo studio delle professioni sanitarie a precise attitudini psicologiche, considerato che si tratta di un ambito sanitario in cui molta parte del lavoro consiste nella riabilitazione di persone con difficoltà nella comunicazione. I logopedisti infatti si occupano della rieducazione delle disabilità comunicative e cognitive.
Il logopedista è il professionista sanitario specializzato nella valutazione, riabilitazione, prevenzione ed educazione di tutte le patologie che provocano disturbi della comunicazione, e/o del linguaggio, specifici o secondari ad altre patologie. Si occupa anche di disturbi dell’apprendimento della lettura della scrittura e del calcolo, della voce e delle funzioni orali come la disfagia.
Per esercitare questa professione è necessario iscriversi a un corso di laurea e ottenere un diploma: attualmente tutte le facoltà italiane sono a numero chiuso per quanto riguarda questa branca di studi.
Il percorso formativo prevede un triennio universitario con il quale si ottiene la laurea di primo livello presso facoltà di medicina e chirurgia all’interno di dipartimenti diversi (otorinolaringoiatria e foniatria, neuropsichiatria infantile, neurologia). In seguito alla riforma universitaria è previsto un corso di laurea specialistico in Scienze riabilitative delle professioni sanitarie, comune a tutte le professioni sanitarie “SNT2”.
Il corso prevede esami pratici e tirocini annuali, che varia a seconda dell’ateneo, per cui è meglio consultare il programma della facoltà che si intende frequentare. La stessa laurea triennale è abilitante alla professione: la prova finale ha valore di Esame di Stato abilitante, per cui non occorrono altri esami. Dopo la laurea triennale, in base agli obiettivi, si possono proseguire gli studi con la laurea specialistica, di ulteriori due anni.
I logopedisti lavorano anche in équipe multidisciplinare per elaborare il bilancio logopedico volto all’individuazione e al superamento del bisogno di salute del paziente. Possono praticare anche autonomamente attività terapeutica per la rieducazione funzionale delle disabilità comunicative e cognitive, utilizzando terapie logopediche di abilitazione e riabilitazione.
ll profilo professionale del logopedista in Italia è definito nel Decreto Ministeriale del 14 settembre 1994.
Esiste la Federazione Logopedisti Italiani (FLI), nata a seguito di un movimento associazionistico volontario e senza scopo di lucro che ha caratterizzato, in questi anni, tutte le professioni sanitarie non regolamentate attraverso il loro processo di professionalizzazione. L’associazione tutela e promuove la professione di Logopedista in mancanza di un albo professionale ufficiale.
Il Logopedista trova collocazione nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale e Regionale in forma di dipendenza e in forma libero-professionale. Questa figura può trovare sbocchi nelle strutture private accreditate, cliniche e centri di riabilitazione, nonché in strutture educative statali o Enti locali.