Come si diventa leader? Come si fa a spiccare dal gruppo e ispirare talmente tanta fiducia da farsi “seguire”? Come diventare leader di un gruppo?
Le caratteristiche di un buon leader sono le stesse in ogni situazione: sia che si voglia diventare leader della propria squadra di calcio, o che si voglia diventare un leader sul posto di lavoro, il lavoro che si deve fare su se stessi e le qualità che bisogna sviluppare sono sempre le medesime.
Un leader non è mai timido: questa è la prima verità da imparare. La timidezza è sinonimo di insicurezza e un leader che deve guidare altre persone non può essere insicuro. I suoi follower “fiutereanno” la sua indecisione e smetteranno di vedere in lui una guida sicura.
Un leader ha sempre le idee chiare: un leader deve saper reagire ad ogni situazione e deve essere preparato a tutto. Saper reagire in tempi rapidi a quello che succede nell’ambiente circostante è stata una caratteristica evoluzionisticamente vincente ed è anche oggi una dote essenziale per essere una guida.
Un leader deve impedire che la sua posizione possa venir messa in discussione. Questo è possibile solo mantenendo un comportamento corretto e chiaro: bisogna evitare ogni tipo di attegiamento che possa venir percepito come ambiguo e dare origine ad una frattura del piedistallo dove si erge il leader. La vita del Leader deve essere “retta e corretta”: la sua posizione è dovuta dalla sua figura e se questa vacilla anche la sua posizione vacilla.
Essere un leader non significa prevaricare i sottoposti: una figura che agisca così viene in breve tempo identificata come un padrone e non come un leader. La differenza tra le due figure non è da poco: se comunque infatti rimane la posizione di subordinazione, le modalità con cui questa viene messa in atto sono differenti; un padrone può farsi ubbidire e annichilisce la personalità del sottoposto; il vero leader invece può sfruttare la personalità del suo follower in modo da migliorare le prestazioni del gruppo: l’adesione di quest’ultimo infatti non è basata sulla coercizione del rapporto con il padrone, ma dalla stima che nutr eper il leader.
Essere un leader non significa essere avventato o sovrastare con il proprio ego le persone che sono al seguito: significa però essere sempre pronto a dire la propria opinione difendendola e motivandola: un leader non è mai passivo sui temi che contano: ascolta l’opinione di tutti, le valuta e le integra nella propria.