Quasi ogni giorno con un piccolo, anzi piccolissimo capitale a disposizione, mi diverto nel fare trading. Eseguo svariate operazioni quasi sempre al ribasso
La motivazione non è tanto che sono un pessimista di natura ma è solo che paradossalmente riesco di più a comprendere quando un titolo scende o corregge rispetto a quando sale.
Così anche in una giornata fortemente toro ecco che vado alla ricerca di un qualcosa che possa, almeno momentaneamente, scendere. Se il mercato è al rialzo, dopo pochi tick chiudo subito la posizione ma quando il mercato è orientato al ribasso sono in grado di detenere il titolo anche fino alla chiusura.
Non so come mai ma l’ebbrezza che provo guadagnando essendo ribassista è maggiore della soddisfazione dei guadagni di quando sono rialzista.
Ovviamente il mio metodo, visto che del mio piccolo capitale non mi interessa più di tanto (anche se preferisco non perderlo), è basato sulle sensazioni unite alle notizie e all’analisi tecnica. In poche parole è un metodo che è difficile da spiegare in quanto compro e vendo in relazione a ciò che sento in quel momento.
Ma a questo punto si pone un conflitto d’interesse: se la sensazione mi segnala un Sell e il modello tecnico mi segnala un Buy come mi comporto? La risposta più ovvia potrebbe essere quella di lasciar perdere quell’attività e rivolgersi ad un’altra attività.
Purtroppo, o per fortuna le sensazioni hanno la meglio sul mio cervello in quel momento e lo indirizzano sulla decisione, nel nostro esempio del Sell. Ho notato invece che se il conflitto d’interesse fosse capovolto mi farei guidare dal trading system.
Sono proprio un ribassista convinto!
A questo punto sarei curioso di ascoltare il vostro parere su una questione che mi sta molto a cuore: il book di negoziazione.
Quando lavoravo per una SIM il responsabile continuava a ripetermi che per fare soldi è necessario saper leggere il book lasciando perdere analisi tecnica, analisi fondamentale, ecc…
Effettivamente lui guadagnava parecchio ma io non riuscivo a scovare nessun mistero sui prezzi ma soprattutto sulle quantità in denaro e in lettera. Mi sembravano un semplice giochino che però avveniva così rapidamente che non riuscivo neanche a capirlo.
Un giorno vidi sul titolo TIM una grande quantità in danaro tanto che consigliai al mio responsabile di acquistare TIM in quanto il titolo, pensavo ingenuamente, sotto quel prezzo non poteva scendere e quindi mi sembrava di avere un guadagno sicuro. Lui, da uomo navigato, mi disse testuali parole : “quello è un quantitativo finto”.
Che ci crediate o no ma appena il titolo arrivò a quella soglia di prezzo le quantità vennero “spazzolate” vie in pochi secondi…
Ma echeggia ancora nella mia mente : “quello è un quantitativo finto”…
Adesso anche io credo che il book possa essere un po’ manovrato ma i suoi misteri ancora non li ho compresi appieno come invece sono riusciti a fare gli scalper.