Risulta essere possibile classificare i vari settori industriali in reazione al loro comportamento cioè in presenza di forze deflattive o inflazionistiche, quindi alcuni sono anticipatori del ciclo economico e altri posticipatori e quindi visto che è sempre presente un passaggio fra inflazione e deflazione anche i settori si sottopongono a una rotazione. Per classificare i settori azionari però ci sono due difficoltà, prima c’è l’aspetto macroeconomico che cambia continuamente e dall’altro anche la psicologia degli operatori influisce in modo elevato.
A cosa serve la rotazione settoriale
Prima di tutto può essere utile per identificare in che periodo di tempo si trova il trend primario, per esempio quando siamo dell’idea che il mercato orso sembra esaurito, può essere utile osservare il comportamento dei settori anticipatori per ottenere una conferma alla nostra previsione, per dare conferma alla nostra ipotesi di inversione da orso a toro: per esempio il loro rifiuto a confermare nuovi minimi del mercato da parte di alcuni settori anticipatori. Al contrario per individuare la fine della fase rialzista, è opportuno osservare se i settori anticipatori hanno abbandonato da settimane o da mesi i loro massimi e invece i settori che stanno facendo i nuovi massimi sono quelli che presentano un ritardo con il ciclo economico.
Andiamo nel dettaglio
Di solito il settore delle imprese fornitrici di pubblici servizi è anticipatore ma questo non deve essere automatico anche se questo avviene spesso. Andando più a fondo le utility, visto che sono molto sensibili ad i tassi d’interesse, offrono le loro migliori performance nella fase iniziale del ciclo è per questo che sono anticipatrici. Questa è anche la spiegazione perché di solito le obbligazioni fanno registrare i propri minimi dopo che la recessione è stata superata da pochi mesi. Il mercato azionario che opera anticipando il livello dei profitti, raggiunge il suo minimo all’incirca tre o sei mesi prima di quello relativo al ciclo economico, mentre l’oro che sconta l’inflazione solitamente inizia a crescere diversi mesi dopo l’inizio della ripresa.
Come individuare lo stato dell’economia
L’Intera economia viene definita attraverso un indice aggregato cioè il PIL (prodotto interno lordo). L’economia può trovarsi in una fase di espansione oppure in una fase di contrazione ma è molto improbabile che tutti i settori economici segnalano tutti assieme o una crescita o una contrazione.
Lo sviluppo dell’economia e dei settori
Le fasi di ripresa economica sono trainate dalla spesa dei consumatori che specialmente nella fasi iniziali, quando i tassi d’interesse sono bassi, si ripercuotono in positivo nella crescita dell’edilizia residenziale. Anche la ristorazione, la distribuzione sono settori anticipatrici. Il livello ancora basso sui tassi d’interesse va a favore del settore delle comunicazioni, energia, elettricità, assicurativo, bancario e dei servizi finanziari al consumo. Man mano che la ripresa si sviluppa, le scorte che erano state accumulate, vengano consumate e quindi avremo un effetto positivo sull’ intero settore manifatturiero. Infine nelle fasi finali della fase di crescita, quando la capacità produttiva è al massimo, i settori collegati alla domanda dei beni d’investimento come acciaio, chimici e minerario tendano a fare meglio del mercato. Infine il settore farmaceutico è identificato come posticipatore. Nel prossimo appuntamento concluderemo questo argomento analizzando più a fondo la fase inflazionistica e deflazionistica.