Ogni ciclo economico può essere suddiviso in due fasi: deflazionistica e inflazionistica. Per individuare una fase di inflazione o deflazione possiamo confrontare il prezzo di un titolo azionario sensibile alla fase deflazionistica come quello di un utility con quello di una azienda mineraria che tende a offrire le migliori prestazioni in una fase di inflazione. Confrontando i 2 titoli, se osserviamo che l’azienda mineraria sta facendo molto meglio, è molto probabile che i tassi saranno più elevati e magari l’economia sarà già da molto tempo in una fase di espansione. Tuttavia possiamo abbatterci in qualche sbaglio perché ogni titolo è soggetto a specifiche forze del tutto indipendenti dal ciclo economico, per esempio uno dei due titoli potrebbe essere colpito da una regolamentazione molto aggressiva che lo danneggerebbe indipendentemente dall’andamento economico.
Settori filo inflattivi e filo deflattivi
Una soluzione per eliminare le dinamiche extra collegate ad ogni titoli indipendenti dal ciclo di mercato, è formare due gruppi, ognuno a sua volta formato da diversi settori che hanno lo stesso comportamento rispetto al ciclo: i settori filo-inflattivi e l’altro i settori filo-deflattivi. L’indice sensibile all’inflazione può essere ottenuto attraverso una media semplice dei seguenti settori azionari: gold, domestico il e aluminium invece l’indice sensibile alla deflazione è composto da: electric utilies, savings and loans e property and casuality companies. Un’inversione di questo indici riflettono le inversioni sulla visione da parte del mercato sullo stadio inflazionistico o deflazionistico. Le azioni sensibili all’inflazione raggiungono risultati migliori quando l’andamento è crescente.
Anticipatrici
Imprese di pubblici servizi (elettricità, telefonia e gas naturale), finanziarie (broker, banche, società assicurative e società di credito edilizio) fondi di investimento immobiliare, container e imballaggi, beni di consumo non durevoli (bevande, articoli per la casa, tabacchi, cura personale, alimenti, ristorazione, calzature e prodotti tessili) infine trasporti (compagnie aeree, trasporto su strada, ferrovie e trasporto aereo).
Intermedie
Rivenditori, produttori, sanità, beni durevoli (automobili, arredamenti, materia da costruzione, container, tempo libero e intrattenimento, hotel e trattamento e smaltimento dei rifiuti.
Ritardatarie
Industria mineraria, Petrolio, Carbone, trivellazione pozzi, industrie base (carta, prodotti chimici, acciaio, macchinari pesanti) prevalenza di tecnologia (prodotti di computer, elettronica e semiconduttori)
Riepilogo
I settori sensibili ai cambiamenti dei tassi d’interesse tendono ad anticipare sia i minimi che i massimi del mercato mentre i settori sensibili alla domanda dei beni capitali o di materia prime tendono a seguire con ritardo l’andamento complessivo del mercato. E’ sempre meglio osservare il processo di rotazione attraverso l’analisi di un indice che contiene tutti i settori che si dovrebbero comportare tutti nello stesso modo perché come abbiamo già detto ogni azione e quindi ogni settore è condizionato anche da fattori esterni al ciclo di mercato. E’ molto importante capire il processo di rotazione settoriale per valutare il grado di maturità raggiunto dal trend primario sia per selezionare gli specifici titoli azionari da acquistare.
Conclusioni
Analizziamo dati, spendiamo tempo, visualizziamo le performance dei settori e in base a questo decidiamo il periodo in cui ci troviamo e decidiamo in quali settori investire.