Ci sono quattro modalità che può assumere l’intervista realizzata dal selezionatore durante il colloquio di lavoro.
L’intervista destrutturata – Non è altro che una sequenza apparentemente disordinata di domande.
L’intervista provocatoria – Non è molto comune, ma dobbiamo comunque metterla in conto. Risulta essere un modo come un altro per capire il nostro grado di tolleranza o la nostra reazione ai problemi che si potrebbero presentare nel corso dell’attività lavorativa. Ad esempio l’intervistatore potrebbe decidere volutamente di ribattere e contestare ogni singola risposta, ogni singolo punto del curriculum, ogni piccolo gesto. L’autocontrollo in questo caso è la migliore tattica.
L’intervista di gruppo – E’ finalizzata semplicemente a valutare la nostra capacità a relazionare con altre persone, oppure è utilizzata per riuscire a selezionare contemporaneamente più persone, senza grandi sforzi.
L’intervista condotta da più persone – Non deve impressionare più di tanto. L’importante è riuscire a colloquiare serenamente con ognuno dei selezionatori guardando negli occhi l’interlocutore, come se fosse un colloquio individuale.
Ecco le domande più ricorrenti. Non esistono risposte ideali, l’importante è essere preparati a rispondere.
Che cosa sa della nostra azienda ?
Mi parli di lei.
Vedo che non ha alcuna esperienza in questo settore.
Perché ha scelto proprio questa azienda?
Dove si vede tra 3 o 10 anni?
Qual’è l’ultimo libro che ha letto?
Cosa le interessa maggiormente nella posizione che le proponiamo?
Ha mai dovuto rispettare delle scadenze? Se sì, mi faccia degli esempi.
Perché ha impiegato tanto per laurearsi?
Preferisce lavorare da solo o in gruppo?
Quale dovrebbe essere il suo stipendio?
Ha qualche domanda?
Oltre a questo, è importante essere preparati su una richiesta di pregi e difetti, una domanda molto comune. Per qualche risposta, è possibile vedere questa guida sul blog Colloquiodilavoro.net.
Essere preparati per il colloquio è quindi importante.