I Titoli di Stato sono dei titoli di debito che vengono emessi dal Ministero dell’Economia e delle Finanze come mezzo di supporto finanziario. Per il sottoscrittore di tali titoli, la remunerazione consiste principalmente nello scarto di emissione (la differenza tra il prezzo di sottoscrizione e il valore di rimborso, fatto pari a 100) e l’eventuale periodica corresponsione di cedole a tasso di interesse fisso o a tasso di interesse variabile, nel caso in cui si sottoscriva un titolo di debito in grado di estendersi oltre il breve periodo. I titoli di Stato vengono considerati come la forma di “investimento” più sicura, per la presenza dello Stato in qualità di emittente.
Attualmente è possibile acquistare cinque diverse forme di titoli di Stato. I più comuni sono sicuramente i BOT.
L’acronimo BOT sta, come noto, per Buoni Ordinari del Tesoro, e rappresenta un titolo di debito di breve scadenza temporale, senza alcuna cedola, con rendimento pari allo scarto di emissione.
Le scadenze dei BOT sono infatti pari a tre, sei o dodici mesi, e la remunerazione di questa forma di investimento consiste principalmente nella differenza tra il prezzo di sottoscrizione (es. 98) che verrà addebitato nel momento della conclusione dell’asta e quello di rimborso (es. 100), che invece verrà accreditato nel giorno della scadenza.
I Bot sono gli unici titoli di Stato con una scadenza sul breve periodo. Gli altri titoli prevedono infatti dei termini superiori all’anno. In sintesi
CTZ (Certificati del Tesoro Zero Coupon): sono titoli di Stati zero coupon (cioè, privi di cedole), della durata pari a 2 anni;
BTP (Buoni del Tesoro Poliennali): sono titoli di Stato con durata pari a 3, 5, 10, 15 o 30 anni, e cedole semestrali a tasso di interesse fisso;
CCT (Certificati del Credito del Tesoro): sono titoli di Stato con durata di 7 anni e cedole regolate con l’applicazione di tassi variabili;
BTP EURO (Buoni del Tesoro Poliennali, indicizzati al tasso d’inflazione europeo): si tratta di titoli di Stato simili ai BTP, ma con il pagametno di cedole a tasso variabile.
Il presupposto per l’acquisto dei titoli di Stato è il possesso di un deposito amministrato nel quale far confluire i titoli. Il deposito è accendibile in qualsiasi istituto di credito.
Ma non basta: i titoli di Stato di nuova emissione non sono infatti acquistabili in qualsiasi momento. Occorre attendere l’apertura di un’apposita asta, che a seconda della tipologia di titolo di Stato e a seconda della scadenza della singola forma di debito, avverrà a metà mese o a fine mese.
Oltre che titoli di Stato di nuova emissione, è anche possibile acquistare dei titoli di Stato già emessi, attraverso delle negoziazioni effettuabili sul mercato secondario. L’operazione non è dissimile a quanto già descritto per le obbligazioni, pertanto vi rimandiamo al nostro recente post in materia.