Una lettera di diffida per occupazione di terreno agricolo è un documento inviato da un esperto o un rappresentante legale a una persona o a un’organizzazione che sta occupando illegalmente un terreno agricolo. Questa lettera ha lo scopo di mettere in guardia il destinatario sui suoi comportamenti illegali e di richiedere l’immediata cessazione dell’occupazione del terreno.
È importante che la lettera di diffida sia redatta in modo chiaro e professionale, facendo riferimento agli articoli di legge pertinenti e fornendo prove documentali dell’occupazione illegale. Inoltre, è fondamentale inviare la lettera tramite un metodo tracciabile, come la raccomandata con ricevuta di ritorno, in modo da poter dimostrare che il destinatario ha ricevuto effettivamente la diffida.
Indice
Come scrivere una Lettera di diffida per occupazione terreno agricolo
La diffida per occupazione abusiva di un terreno agricolo è la prima, decisiva mossa per riaffermare il proprio diritto di possesso senza l’immediatezza – e il costo – di un’azione giudiziaria. Nella prassi italiana, lo scopo principale della diffida è «mettere in mora» l’occupante, cioè intimargli la cessazione dell’illecito e la restituzione del fondo entro un termine tassativo, avvertendolo che, in difetto, si procederà in sede civile e – se del caso – penale.
Prima di redigere la lettera occorre chiarire il titolo in base al quale si detiene il terreno. Se si è proprietari, ci si potrà rifare all’articolo 948 del Codice civile (azione di rivendicazione); se invece si è semplici possessori o detentori qualificati (ad esempio affittuari, comodatari, mezzadri) si farà leva sull’articolo 1168, chiedendo la reintegrazione per spoglio entro l’anno dal fatto, o sull’articolo 1170 per ottenere la manutenzione del possesso in caso di turbative reiterate. In ogni scenario la diffida serve a «fotografare» la data di inizio dell’abuso, impedendo che il protrarsi del tempo rafforzi l’eventuale pretesa di usucapione dell’occupante.
Il testo si apre con l’indicazione precisa delle parti (nome, cognome o ragione sociale e sede), la descrizione catastale del fondo (foglio, particella, estensione, confini naturali o artificiali) e il richiamo al titolo di proprietà o di possesso, allegando, se possibile, visura catastale e atto di acquisto o contratto agrario. Nella parte centrale si ripercorre l’evento: quando e come il terreno è stato invaso, quali colture o strutture sono state compromesse, quali eventuali diffide verbali o tentativi di mediazione sono andati a vuoto. Già in questa sezione l’autore della diffida deve dichiarare che l’occupazione integra il reato di invasione di terreni ex articolo 633 del Codice penale e, se sono state rimosse recinzioni o danneggiate coltivazioni, il reato di danneggiamento ex articolo 635, riservandosi di sporgere querela.
Segue l’intimazione vera e propria: si concede un termine rigido – solitamente tra otto e quindici giorni – entro il quale l’occupante dovrà liberare il fondo da persone e cose, ripristinare lo stato dei luoghi e restituire le chiavi di accesso. Nello stesso passaggio si quantificano, almeno in via provvisoria, i danni: perdita di raccolto, impossibilità di effettuare la rotazione colturale, deterioramento del suolo o di sistemi di irrigazione. Si precisa che il mancato rilascio comporterà l’avvio immediato di un’azione di reintegrazione, l’istanza di sequestro giudiziario ai sensi dell’articolo 670 c.p.c. e la richiesta di risarcimento del danno, con aggravio di spese legali.
Per attribuire data certa alla diffida è indispensabile l’invio tramite raccomandata con avviso di ricevimento o, per le parti dotate di indirizzo digitale, via PEC, facendo riferimento al Codice dell’Amministrazione Digitale che equipara i due mezzi. In chiusura si invita il destinatario a comunicare, entro il termine indicato, il giorno e l’ora in cui consentirà il rientro sul terreno per la verifica congiunta delle condizioni e il verbale di riconsegna; si precisa inoltre che ogni ulteriore accesso non autorizzato sarà denunciato alle autorità di pubblica sicurezza. La firma completata da luogo e data fa decorrere ufficialmente i termini di legge.
Dopo l’invio, vale la pena predisporre un dossier probatorio: fotografie datate, relazioni agronomiche sullo stato delle colture, testimonianze dei confinanti, e ogni documentazione che attesti la destinazione agricola del fondo e il pregiudizio economico subito. Qualora l’occupante persista, questi elementi diventeranno centrali per l’azione civile – che può concludersi con un provvedimento di reintegra d’urgenza ex articolo 702‑bis c.p.c. – e per quella penale, accompagnata, se del caso, dalla costituzione di parte civile.
Fac simile lettera di diffida per occupazione terreno agricolo Word
Esempio di Lettera di diffida per occupazione terreno agricolo
Oggetto: diffida e costituzione in mora per occupazione abusiva del terreno agricolo sito in [Comune], foglio [●], particella/e [●]
Il/La sottoscritto/a [Nome Cognome], nato/a a [●] il [●], residente in [●], codice fiscale [●], nella qualità di proprietario/a esclusivo/a del fondo agricolo identificato in catasto al foglio [●], particella/e [●], con una superficie complessiva di [ha/ca], espone quanto segue.
In data [●] ha rilevato, mediante sopralluogo fotografico e testimonianze dei confinanti, la presenza non autorizzata di persone e materiali sul terreno di cui sopra, nonché l’installazione di recinzioni di fortuna e il danneggiamento delle colture di [specie vegetale o destinazione colturale]. Tali condotte integrano sia l’illecito civile dell’occupazione sine titulo, sia gli estremi del reato di invasione di terreni previsto dall’articolo 633 del Codice penale, oltre al danneggiamento di cui all’articolo 635 c.p.
Con la presente, ai sensi degli articoli 948, 1168 e 2043 del Codice civile, Vi diffido formalmente a:
– cessare immediatamente l’occupazione;
– sgomberare persone, cose e recinzioni;
– ripristinare, a Vostro esclusivo carico, lo stato originario dei luoghi;
– consegnare le chiavi di eventuali accessi entro e non oltre 10 (dieci) giorni dal ricevimento della presente.
Decorsi inutilmente i suddetti termini, intraprenderò senza ulteriore preavviso azione giudiziaria di reintegrazione e rivendicazione, con richiesta di sequestro giudiziario ex articolo 670 c.p.c. e risarcimento di tutti i danni (perdita di raccolto, spese di ripristino, lucro cessante), oltre alle spese legali. Contestualmente mi riservo di presentare querela alle competenti autorità.
La presente vale quale messa in mora ai sensi dell’articolo 1219 c.c.
Distinti saluti.
[Firma autografa o digitale]
[Nome Cognome]
[Recapiti telefonici – e‑mail]
Modello Lettera di diffida per occupazione terreno agricolo
Oggetto: diffida ex artt. 1168 e 1170 c.c. – Sconfinamento e occupazione porzione terreno in locazione agraria
La scrivente [Nome Cognome o Ragione sociale], conduttore del fondo di proprietà [proprietario] sito in [Comune], foglio [●], particella/e [●], in virtù del contratto di affitto agrario registrato in data [●], segnala che, a seguito di rilievo planimetrico del [●], risultano occupati da Voi circa [●] mq della particella [●] mediante aratura e semina di [coltura] oltre la linea di confine stabilita dal verbale di riconfinamento del [●].
Dette operazioni integrano turbativa del possesso e spoglio recente, imponendomi di tutelare l’ordinaria conduzione aziendale. Pertanto, Vi diffido, ai sensi degli articoli 1168, 1170 e 1219 c.c., a rimuovere le colture indebite, ripristinare i termini di confine originari e riconsegnare il possesso pacifico della porzione invasa entro 8 (otto) giorni dal ricevimento della presente.
Con l’occasione Vi invito a partecipare, entro il medesimo termine, a un sopralluogo congiunto per redigere verbale di riconsegna, avvertendovi che, in caso di ulteriore inerzia, adirò l’autorità giudiziaria per ottenere provvedimento d’urgenza di reintegra possesso ex articolo 702‑bis c.p.c., nonché il risarcimento dei danni subiti (perdita di produzione, spese di perizia, onorari legali).
La presente PEC costituisce messa in mora e presupposto per ogni successiva azione civile e, se del caso, penale (art. 633 c.p.).
In attesa di cortese riscontro, porgo distinti saluti.
[Firma digitale]
[Nome Cognome]
[Titolo aziendale] – [Recapito telefonico]