Quando un finanziamento viene erogato per poi essere rimborsato attraverso la trattenuta di parte dello stipendio, viene definito cessione del quinto e può essere classificato, in generale, come una tipologia di prestito finanziario personale non finalizzato.
La definizione cessione del quinto, rappresenta il “quinto dello stipendio” ovvero la quota della rata mensile per ripagare il finanziamento, ovvero il 20% circa del netto della busta paga.
Sebbene in queste pagine abbiamo voluto appositamente rendere il più possibile accessibile al lettore il vasto e a volte complesso mondo dei prestiti, quando si parla della cessione del quinto, per comprendere a fondo le varie fattispecie per il funzionamento nonché quali siano i soggetti cui possano farvi ricorso, è doveroso aprire una breve parentesi sulla normativa di riferimento.
In particolare in passato, la cessione del quinto dello stipendio nasceva con l’obiettivo di agevolare l’accesso al credito per i dipendenti statali ed era regolata dai dpr 180/1950 e 895/1950 e prevedeva (e tutt’oggi prevede in parte) nello specifico la cessione del quinto per tramite pignoramento presso il datore ovvero cessioni del quinto obbligatorie.
Dal momento che tali decreti, per via dell’evolversi del mercato finanziario e del lavoro, creavano di fatto delle disuguaglianze tra gli stessi lavoratori, la cessione del quinto venne estesa a tutte le tipologie di lavoratori per tramite della legge finanziaria del 2005. La parificazione ebbe successivamente un’ulteriore livellamento con l’inclusione anche della categoria dei lavoratori pensionati.
Fatta questa breve premessa, come era anche lecito attendersi, il finanziamento concesso al cliente attraverso la cessione del quinto, presume ovviamente l’esistenza di un contratto di lavoro dipendente con regolare busta paga (stipendio, salario, e/o similari dei lavoratori dipendenti siano essi pubblici che privati oltre che a tempo determinato e pensionati inpdap o inps). Infatti il finanziamento concesso viene direttamente trattenuto dal datore di lavoro e rimborsato attraverso rate mensili di importo non eccedente la quinta parte dello stipendio.
Risulta essere il datore di lavoro che entrerà in contatto con l’ente che avrà erogato il finanziamento, visto che questo otterrà il suo pagamento direttamente dal datore di lavoro stesso, senza che su esso gravino altre tipologie di spese o oneri accessori.
Una grande rilevanza in questo tipo di finanziamento è affidata sia alla tipologia di contratto di lavoro dipendente, che alla qualità del datore di lavoro.
In particolare, in questa sede è importante sottolineare come nessun particolare vincolo è posto nei riguardi dei contratti a tempo indeterminato, mentre in caso di contratti a tempo determinato non sempre è possibile ottenere un prestito con cessione del quinto, con la durata del finanziamento che non potrà in nessun caso eccedere quella del contratto a termine.
Solitamente è fissato in un massimo di 10 anni ovvero 120 mensilità, il periodo per poter estinguere il debito contratto.