In queste settimane di estrema confusione, non sono pochi gli investitori che hanno conseguito rendimenti straordinari sui titoli di Stato, strumenti finanziari apparentemente ben lontani dall’essere utilizzati per logiche speculative, che si sono ritagliati un importantissimo e crescente segmento del portafoglio impieghi dei traders italiani.
Negli ultimi mesi, numerose sono state le possibilità di guadagno sui titoli di Stato, sul brevissimo termine. Diamo ad esempio un’occhiata al mercato secondario: qui, contrariamente a quanto avveniva in passato, lo scarto sui prezzi di mercato continua a oscillare su livelli di grande interesse per coloro che hanno scopi puramente legati al guadagno in conto capitale. Ad ogni modo, comprare e rivendere Bot sul mercato secondario non è sufficiente per conquistare una redditività notevole: l’andamento degli ultimi giorni ha infatti dimostrato come il rendimento offerto da operazioni di trading sui Bot semestrali non sia capace di ricoprire l’incremento dell’inflazione.
La seconda domanda è invece relativa a cosa accadrà ora. Se avevate intenzione di acquistare titoli di Stato, e non avete proceduto nell’operazione di compravendita perchè timorosi di un imminente default del Paese, probabilmente avete fatto male. Ma potete comunque recuperare nel brevissimo termine, visto che la maggioranza degli analisti sembra essere convinta che l’attuale pressione sui titoli del debito sovrano possa portare rendimenti molto alti entro la primavera. Il portafoglio ideale dell’investitore medio non sembra pertanto poter prescindere dall’acquisto di titoli di Stato a breve e media scadenza.
Gli appuntamenti del Btp e del Bot day sono andati più che positivamente. Il merito non è tanto del taglio delle commissioni percepite dalle banche (da 0,10 a 0,30 punti percentuali, in media), quanto piuttosto sul rendimento offerto nelle aste e sul mercato secondario per i titoli in questione. Le occasioni di guadagno esistono, al di là di manifestazioni di intento piuttosto positive.