Nel perseguire una qualsiasi politica di investimento,
per prima cosa bisogna domandarsi quale livello di rischio si è disposti ad accettare.
Dovrebbe essere ben noto a tutti coloro i quali agiscono nei mercati finanziari, e non soltanto, che
il concetto di rischio è un concetto del tutto ambivalente:
quanto è maggiore il rischio positivo, tanto è più elevato quello negativo.
Esistono due diverse tipologie di rischio quando ci si accinge ad investire nei mercati mobiliari:
il rischio specifico, vale a dire quello che riguarda il singolo valore sul quale intendiamo investire;
ed il rischio sistemico, cioè quello che riguarda un settore di mercato, ovvero tutto il mercato nel
suo insieme.
Per valutare il rischio specifico, quindi,
basta seguire i criteri dell’analisi fondamentale
che comprendono anche le previsioni degli esperti circa il valore in esame.
Altri, ritengono di poter valutare questo rischio unicamente attraverso l’analisi tecnica
e sono liberissimi di farlo.
Per valutare il rischio sistemico, invece,
bisognerebbe essere degli esperti di macroeconomia e di geopolititica,
per poter considerare il mercato finanziario nel suo complesso.
Ovvero degli esperti di settore, per quanto riguarda i singoli comparti:
alimentare, auto, banche, energia, farmaceutica, semiconduttori, sofware, telecomunicazioni, etc.
Il che, chiaramente, nella stragrande maggioranza dei casi non è dato.
Un investimento del tutto privo di rischio non esiste, esistono delle strategie di investimento che
possono aiutare l’investitore a gestire ed a bilanciare il rischio.
Purtroppo, esistono ancora tante persone sinceramente convinte che esistano investimenti sicuri.
Come è noto, i mercati vivono di incertezze e di mutevoli speranze che causano una continua instabilità nei
prezzi: semmai esistesse una formula, magica oppure scientifica, capace di annullare tutte le incertezze,
segnerebbe la fine dei mercati finanziari. Eppure esistono ancora tante persone, sinceramente convinte di
poter essere esentate dal sottoporsi a tale elementare verità, che continuano a pensare che esistano degli
investimenti senza rischio. Questo, vuoi perché credono di essere più furbi degli altri, vuoi perché qualcuno
li illude di poter essere tali. Ovviamente, dietro un congruo compenso.