Una lettera di diffida per mancato pagamento fattura è un documento formale inviato da un creditore a un debitore che non ha effettuato il pagamento di una fattura entro i termini stabiliti. Questa lettera funziona da ultimo sollecito per il pagamento di una fattura ha lo scopo di mettere in guardia il debitore sulle conseguenze legali che potrebbero derivare dal mancato adempimento degli obblighi di pagamento.
Indice
Come scrivere una Lettera di diffida per mancato pagamento fattura
Quando una fattura resta insoluta, la diffida rappresenta lo strumento extragiudiziale che consente al creditore di intimare formalmente al debitore l’immediato pagamento, fissando un termine ultimo oltre il quale scatteranno conseguenze giuridiche più gravose. In ambito italiano la sua efficacia dipende da tre fattori: la cornice normativa di riferimento, la correttezza formale dell’atto e la strategia processuale che può seguire.
Il fondamento giuridico si rintraccia anzitutto nell’art. 1218 c.c., che imputa al debitore la responsabilità per l’inadempimento, e nell’art. 1454 c.c., che disciplina la diffida ad adempiere quando il creditore intende risolvere un contratto per grave ritardo; nelle transazioni commerciali fra imprese o verso la Pubblica Amministrazione interviene poi il d.lgs. 231/2002 (come modificato dal d.lgs. 192/2012), il quale riconosce al creditore il diritto a interessi moratori “automatici” dal giorno successivo alla scadenza della fattura.
Sul piano formale la diffida deve contenere:
-l’indicazione puntuale della fattura (numero, data, importo, scadenza) e del contratto sottostante;
-la quantificazione del credito aggiornato con interessi, eventuali penali e oneri accessori;
-il termine perentorio entro cui adempiere (normalmente 7 giorni per un sollecito “bonario”; non meno di 15 giorni se si intende applicare l’art. 1454 c.c.);
-l’avvertimento che, in difetto, si procederà a tutela giudiziale, compreso eventuale ricorso per decreto ingiuntivo ex art. 633 c.p.c. o azione di esecuzione su garanzie già costituite.
L’atto deve essere spedito con modalità che provino la ricezione e può essere corredato da copia della fattura, estratto conto e condizioni generali di contratto, così da anticipare eventuali eccezioni del debitore.
Dal punto di vista strategico, la diffida assolve a funzioni diverse:
-interrompe i termini di prescrizione, impedendo l’estinzione del diritto di credito;
-costituisce il debitore formalmente in mora, facendo decorrere gli interessi ex lege se non erano già maturati;
-crea il presupposto probatorio per chiedere l’emissione del decreto ingiuntivo, che il giudice rilascia in via monitoria in presenza di prova scritta del credito;
-consente, in caso di clausola risolutiva espressa o quando il ritardo snaturi l’equilibrio contrattuale, di ottenere la risoluzione di diritto del contratto tramite la diffida ad adempiere.
Qualora il debitore resti inerte, il creditore potrà depositare ricorso monitorio; quando l’importo rientra nei limiti del procedimento europeo per le controversie di modesta entità (Reg. 861/2007) o nei 5.000 € del giudizio semplificato italiano, la diffida resta comunque un prerequisito prudenziale che manifesta la buona fede nell’aver tentato un adempimento spontaneo.
Un’attenzione particolare va riservata alla compatibilità con le procedure di composizione negoziale della crisi d’impresa introdotte dal Codice della Crisi (d.lgs. 14/2019): se il debitore vi ha fatto ricorso, l’invio della diffida e l’eventuale azione esecutiva devono rispettare le sospensioni previste, a pena di inefficacia o responsabilità per aggravamento.
In sintesi, la diffida per mancato pagamento fattura è molto più di un sollecito: certifica il momento dal quale il ritardo diventa legalmente imputabile, mette in moto il meccanismo degli interessi (ordinari o moratori) e prepara il terreno agli strumenti giurisdizionali più rapidi. Redigerla con rigore formale e inquadrarla correttamente nel contesto normativo permette di accelerare l’incasso o, almeno, di arrivare in giudizio con un dossier probatorio già solido.
Fac simile lettera di diffida per mancato pagamento fattura Word
Esempio di Lettera di diffida per mancato pagamento fattura
Oggetto: Mancato pagamento fattura n. [●] del [●] – Intimazione a saldare
Gentile [Titolo e Cognome],
la presente fa seguito alla nostra fattura n. [●] emessa il [●] e scaduta il [●], dell’importo complessivo di € [●] oltre IVA, relativa a [descrizione prestazione/fornitura].
Non risultando, ad oggi, l’accredito del corrispettivo sul nostro conto corrente IBAN [●], La invitiamo formalmente a provvedere al saldo entro e non oltre 7 giorni dal ricevimento della presente, mediante bonifico bancario o altro mezzo concordato.
Decorso inutilmente tale termine, rilevata la Sua persistente inadempienza, saremo costretti ad adire le vie legali per il recupero del credito, con aggravio di interessi moratori ex D.Lgs. 231/2002, spese e competenze professionali, che sin d’ora si quantificano, salvo ulteriore conguaglio, in € [●].
Rimaniamo disponibili per ogni chiarimento e confidiamo in un sollecito riscontro.
Distinti saluti.
[Luogo], [Data]
[Firma autografa o digitale]
[Nome e carica del legale rappresentante]
[Denominazione della società / Professionista]
Partita IVA [●] – PEC [●] – Tel. [●]
Modello Lettera di diffida per mancato pagamento fattura
Oggetto: Diffida ad adempiere – Fattura n. [●] del [●] scaduta il [●]
Con il presente atto, ai sensi e per gli effetti dell’art. 1454 del Codice civile, La diffidiamo formalmente a provvedere al pagamento integrale della fattura indicata in oggetto, pari a € [●] oltre interessi, concernente [descrizione contratto/ordine], entro il termine essenziale di 15 giorni dal ricevimento della presente diffida.
Il mancato adempimento entro il suddetto termine comporterà, senza ulteriore avviso:
la risoluzione di diritto del contratto e il venir meno di ogni nostra residua obbligazione;
l’immediato avvio di azione di recupero crediti davanti all’Autorità giudiziaria competente, con addebito delle relative spese legali;
la richiesta degli interessi moratori calcolati ai sensi del D.Lgs. 231/2002, nonché del risarcimento degli ulteriori danni subiti.
Ai fini probatori, la presente viene trasmessa via PEC/raccomandata A/R e si intenderà ricevuta al momento della consegna attestata dal gestore.
Confidiamo che vorrà evitare le conseguenze sopra descritte adempiendo puntualmente.
Cordiali saluti.
[Luogo], [Data]
[Firma]
[Nome e carica]
[Denominazione]
Partita IVA [●] – PEC [●] – Tel. [●]